Tag: passato prossimo

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Canzone: Danzeremo A Luci Spente

Canzone: Danzeremo a luci spente
di Deborah Iurato
Difficoltà: intermedio
Tempi: futuro, passato prossimo, presente

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Vado via dalla monotonia
di questi giorni me ne andrò,
A passo lento e senza più fermate
per guardarmi indietro.
Ho perso le abitudini che ho, oh oh
in questa stanza buia e senza vetri.

Danzeremo a luci spente
siamo ombre che si incrociano
nella notte che ci accende noi
non ritorneremo indietro mai
e non cambieremo pelle
siamo sguardi che si sfiorano
nella notte che ci prende noi
non ritorneremo indietro mai.

Ho messo via un po’ di quel che sono
per non farmi troppo male
e cambio direzione ogni volta che
non riesco più a tornare
paura di volare non ne ho, oh oh
in questa stanza buia e chiusa a chiave.

Danzeremo a luci spente
siamo ombre che si incrociano
nella notte che ci accende noi
non ritorneremo indietro mai.

Poi quando il vento è fra di noi
cambierà le cose,
fuori piove
e la voglia di risplendere più forte
a bucare queste nuvole
incendiamo il cielo e poi fuggiamo via.

Danzeremo a luci spente
siamo ombre che si incrociano
nella notte che ci accende noi
non ritorneremo indietro mai.

Danzeremo a luci spente
due destini che si incrociano
nella notte che ci accende noi
non ritorneremo indietro mai

Danzeremo a luci spente.

 

Canzone: E Se Poi

E Se Poi
di Malika Ayane
Difficoltà: avanzato
Tempi: congiuntivo imperfetto, passato prossimo, condizionale presente, presente

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Questa bellissima canzone cantata da Malika Ayane è stata composta da Giuliano Sangiorgi  dei Negramaro. La voce di Malika è veramente bellissima. Guarda qui un video di un versione live su YouTube con sottotitoli in italiano e inglese o leggi il mio traduzione.

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E se poi
capissi che
tutto è uguale a prima
e come prima
mi sentissi inutile

Io non ho mai
pensato se
anche l’abitudine
è un bel posto
per ritrovare me

Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
ma non da ora
se non altro per vederti
andar via ancora

E se mai
cercassi te
sarebbe per paura
e la paura è sempre quella
a vincere

E tu non puoi
far finta che
niente sia cambiato
dopo il cuore che ho strappato
via da te

Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
ma non da ora
se non altro per vederti
andar via ancora

Senza di noi
ho ancora
quella smania di fuggire via da sola
ma senza di noi
chi vola?
sono solo ali e piume
e nient’altro ancora

Certo
che non ha prezzo il tempo
passato insieme a spasso
tra questo mondo e un altro
per trovare l’universo
adatto al nostro spazio
ogni giorno più stretto
per contenere i sogni
tutti dentro ad un cassetto
ed ecco perché scappo
ora ricordo e scappo
ho solo tanta voglia
di sentirmi viva adesso

Ma senza di noi
ho ancora
quella strana voglia di
sentirmi sola
senza di noi
non ora
se non altro per vedermi
andar via ancora

Certo
che non ha prezzo il tempo
passato insieme a spasso
tra questo mondo e un altro
per trovare l’universo
adatto al nostro spazio
ogni giorno più stretto
per contenere i sogni
tutti dentro ad un cassetto
ed ecco perché scappo
ora ricordo e scappo

Certo
che non ha prezzo il tempo
tu restami un po’ addosso

 

Canzone: Il Pescatore

Canzone: Il Pescatore
di Fabrizio de Andrè
Difficoltà: avanzato
Tempi: passato prossimo, imperfetto, passato remoto, congiuntivo trapassato

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All’ombra dell’ultimo sole
si era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
erano gli specchi di un’avventura.

E chiese al vecchio, “Dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame”
e chiese al vecchio, “Dammi il vino
ho sete e sono un assassino”.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all’ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ultimo sole
si era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

See also: Bocca di Rosa di Fabrizio de Andrè

 

Canzone: Malamorenò

Canzone: Malamorenò
di Arisa
Difficoltà: avanzato
Tempi: presente, passato prossimo, futuro, condizionale presente, congiuntivo presente

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Arisa è una delle mie cantanti italiane preferite. Leggi di Arisa in Italiano.

Può scoppiare in un attimo il sole
Tutto quanto potrebbe finire
Ma l’amore, ma l’amore no
Marzo del 2087
Nuvole pesanti dentro un cielo assente
Il mio pronipote è sulla luna
Emigrato per cercar la sua fortuna
Sulla terra resta solo chi non ce la fa
Ascoltando tante finte verità

Può scoppiare in un attimo il sole
Tutto quanto potrebbe finire
Ma l’amore, ma l’amore no
Anche i prati rinunciano ai fiori
Perché i fiori hanno perso i colori
Ma l’amore, ma l’amore no

Resta la speranza di cambiare
Come la paura di dover restare
Mio marito è sempre qui vicino
Dice che ritornerà di nuovo il cielo
Poi la notte prega per paura che anche Dio
Scappi e lasci tutto quanto nell’oblio

Può scoppiare in un attimo il sole
Tutto quanto potrebbe finire
Ma l’amore, ma l’amore no
Anche i prati rinunciano ai fiori
Perché i fiori hanno perso i colori
Ma l’amore, ma l’amore no

E a volte basta che sei qui vicino
A volte basta che ci sei
Perché a me basta che sei qui vicino
Perché a me basta che ci sei
Il dolore può farci cadere
La speranza potrebbe sparire
Ma l’amore, ma l’amore può
Far tornare a sorridere ancora
Imboccare una strada sicura
Sì l’amore, sì l’amore può

E se scoppia in un attimo il sole
Tutto quanto potrebbe finire
Ma l’amore, ma l’amore no
Anche i prati rinunciano ai fiori
Perché i fiori hanno perso i colori
Ma l’amore, ma l’amore no
Ma l’amore, ma l’amore
Ma l’amore, ma l’amore no
Ma l’amore, ma l’amore no
Ma l’amore, ma l’amore no
Ma l’amore, ma l’amore no

 

Canzone: La Guerra Di Piero

Canzone: La Guerra Di Piero
di Fabrizio de Andrè
Difficoltà: avanzato (Troppo difficile? Vedi la traduzione)
Tempi: presente, congiuntivo presente, passato prossimo, imperfetto, imperativo, passato remoto, futuro, condizionale passato

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Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma son mille papaveri rossi

lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era inverno
e come gli altri verso l’inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po’ addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce

ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera

e mentre marciavi con l’anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbraccia l’artiglieria
non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chiedere perdono per ogni peccato

cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato un ritorno

Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella dritto all’inferno
avrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.