Tag: anni duemila

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Canzone: Questo Non È Una Canzone

Canzone: Questa Non È Una Canzone
di Paola Turci
Difficoltà: intermedio
Tempi: presente, passato prossimo, futuro

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Questa non è una canzone
questo è il mio amore per te
per quando ti mancherò
per quando mi mancherai
questa non è una canzone
ma è il solo modo per dirti
che dietro certi silenzi
c’è la paura di capirsi
Perché se è vero che anche il pianto
può sollevare il vento
Perché se è vero che anche un urlo
può ribaltare il mondo
se è vero che certi momenti
non li voglio ricordare
e allora forse sarà una canzone
dove non siamo mai stati
dove aspettiamo smarriti
la promessa di essere amati
ma questa non è una canzone
questo è il mio amore per te
per quando ti mancherò
per quando mi mancherai
perché se è vero che anche il pianto
può sollevare il vento
perché se è vero che anche un urlo
può ribaltare il mondo
noi siamo ancora qui
in quest’attesa che sa d’infinito
siamo ancora qui
in questa stanza che è il nostro vestito
siamo ancora qui
fra la vita che aspetta impaziente
siamo ancora qui
felici sia pure un istante
siamo ancora qui
se è vero che certi momenti
non li voglio ricordare
che in certi posti della mente
non ci voglio più tornare
noi siamo ancora qui
e questa non è una canzone
questo è il mio amore per te

 

Canzone: Il Diluvio Universale

Canzone: Il Diluvio Universale
di Annalisa
Difficoltà: avanzato
Tempi: presente, passato prossimo, futuro

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L’amore non è una colpa
Non è un mistero
Non è una scelta
Non è un pensiero
L’amore quello dei film
L’amore del «che segno sei?»
C’è affinità, un aperitivo, chissà se mai…
Magari… qualcosa… qualcosa succederà
L’amore di questa notte
Non conta niente,
Anzi, sia maledetto
E maledettamente
Io non tornerò
Perché non hai futuro
E io ho già poco tempo per me stessa,
Figuriamoci per gente come te
E intanto prendo questa metropolitana
L’unica che sorride è una puttana
E allora io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E tu, che resti l’unico al mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all’altare,
Sei una canzone che non ho
Mai saputo cantare
L’amore succederà
O forse è già successo
Ma tu non l’hai visto
E lo vedi solo adesso
Ma stasera rimango a casa
A cucinare la vita
Come fosse un buon piatto da buffet
Lo so… l’amore è spudorato
L’amore è egoista
L’amore è un atto di necessità di te
E mentre sfoglio un altro stupido giornale
Penso che in fondo sia tutto regolare
E intanto io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E allora io preferisco sognare
Perché da qui la realtà si nasconde meglio che
Sotto il diluvio universale
E tu, dall’altra parte del mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all’altare,
Sei la canzone che non ho
Mai saputo cantare.

 

Canzone: Guardando Il Cielo

Canzone: Guardando il Cielo
di Arisa
Difficoltà: intermedio
Tempi: presente, futuro, passato prossimo

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Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri
Siamo animali di città
Eppure sai che ogni notte prima di dormire io
Che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a Dio
Potrà sembrarti rituale però a me dà serenità
Con la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche magia
Per me adesso si chiama universo
Stringo i pugni e rido ancora che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri in queste stupide città
Ma ho la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche utopia
Per me adesso è solo universo
Stringo i pugni e rido ancora
Che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Di una verità
Di una verità
Di una verità.

 

Canzone: Infinite Volte

Canzone: Infinite volte
di Lorenzo Fragola
Difficoltà: avanzato
Tempi: presente, passato prossimo, condizionale presente, condizionale trapassato, congiuntivo presente

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Brucia tutto nella testa
Gela il sangue nelle vene
Sento come se hai paura
Ma è paura di star bene
Ci siamo amati in cima al mondo
Sopra tutto e sopra tutti
Quanti sogni in un secondo
E in un secondo li hai distrutti
E vorrei tornare indietro
Per fermare quell’istante
In cui mi son sentito forte
Forte come un gigante
E ho sperato ciecamente
Nel tuo sguardo più sincero
E se devo dirla tutta
Ci ho creduto per davvero
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
Tu sei sola in questo viaggio
Io sono solo in questo viaggio
Ma la verità amore siamo solo noi a farlo
Non facile mentire
Ma non sono mai stato capace
A far l’amore senza amore
A far l’amore senza amore
Chi siamo noi per dirci addio
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
Adesso resta ancora un po’
Ci sono cose da dimenticare
Da rivivere
E forse adesso sparirò
Se poi è vero che anche scriverti è inutile
Stanotte il tuo silenzio dice cose stupide
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
Infinite volte o poco più

 

Canzone: L’aridità dell’aria

Canzone: L’aridità dell’aria
di Cristina Donà
Difficoltà: avanzato
Tempi: presente, futuro, imperativo

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Prendo la strada con i suoi confini
vedo i confini di questa corsa
e poco m’importa,
e poco m’importa se tu ci sei
chiedimi, chiedimi, chiedimi cosa ne penso
ti lascerò scavare
lacera il ventre il tuo vento e
poi da questa voragine ti lascerò passare
mi chiedi: “Fammi un esempio a caso” e
sento l’aridità dell’aria
che pesa, pesa, pesa su di me
se adesso urlo riesco a frantumarla
metti il tuo sguardo ghiacciato sul detonatore,
dai, riduci in polvere tutto così potrò ricominciare